A Milano la pizzeria non è solo svago. La pizza ispira la creatività e Berberè diventa il luogo preferito di chi lavora nell’arte, nel design e nella musica
Il brand che ha rivoluzionato il modo di intendere la pizza da lievito madre inaugura la sua sesta pizzeria a Milano, in Città Studi (Via Eustachi 13). L’apertura conferma il successo di Berberè e la sua capacità di adattarsi al carattere, ai ritmi e ai bisogni della città
2 ottobre 2024
Una recente ricerca condotta da Berberè conferma una tendenza: la pizza non è solo un piacere serale ma anche un’occasione per socializzare e fare networking con i propri colleghi a pranzo. Frequentato da oltre 1.800.000 persone, Berberè ha da poco condotto una survey per conoscere meglio la propria clientela e approfondirne i gusti. A Milano, in particolare, dove Berberè serve 800 mila persone ogni anno, le pizzerie – fino ad oggi cinque (Isola, Stazione Centrale, Navigli, Colonne di San Lorenzo e Porta Romana) – sono diventate dei veri e propri hub per giovani professioniste e professionisti freelance, creative e creativi di ogni settore; gran parte di età compresa fra i 23 e i 45 anni. Dall’indagine, infatti, emerge che è questa la fascia d’età principale della clientela di Berberè che ora inaugura la sua sesta insegna in Città Studi, in Via Eustachi 13. L’apertura al pubblico è prevista per giovedì 3 ottobre.
Città Studi: un nuovo capitolo per Berberè
La scelta di avviare una sesta attività in Città Studi è strategica. Berberè sceglie un quartiere dall’atmosfera vivace con un’alta concentrazione di università e istituti di ricerca: qui si trovano il Politecnico di Milano e le facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Milano, luogo ideale per incontrare giovani studentesse e studenti, ma anche un pubblico dinamico composto da persone che lavorano in diversi ambiti creativi, dall’arte al design, dalla musica all’architettura.
“Milano è una città che amiamo. Perché? Basta guardare all’immagine che ha nel mondo, cosa rappresenta per gli stranieri”. Commenta Matteo Aloe. “Nel corso degli anni abbiamo deciso di aprire in diversi quartieri, per valorizzare le varie sfaccettature della città che, di certo, non si esauriscono in solo cinque posizioni. Per questo motivo abbiamo individuato una sesta zona, Città Studi, distante rispetto alle altre nostre pizzerie. E, pensando al futuro, sicuramente c’è spazio per una buona pizza anche in altre vie”.
Con chi si mangia la pizza a Milano?
La pizza a Milano si mangia dopo il cinema, il teatro o un concerto oppure per festeggiare con le amiche e gli amici. Ma la pizza non è solo sinonimo di divertimento e piacere: si fa strada sempre di più la tendenza a inserirla nel contesto professionale. Oltre a colleghe e colleghi, con cui spesso si mangia a pranzo, la pizza sta al centro della tavola anche durante momenti come i brainstorming, la firma di un contratto, la sigla di un accordo importante. Ma non pensiamo per forza al mondo della finanza: a confermare i dati sono le abitudini di consumo di chi frequenta Milano Centrale (31%) e Milano Isola (33%), quartiere dove si concentrano soprattutto etichette discografiche, studi creativi e agenzie impegnate nel settore della comunicazione. La statistica è sostenuta da un’altra evidenza: a Milano il 22%-24% dei clienti di Berberè si dichiara lavoratrice e lavoratore autonoma/o rispetto alle altre città d’Italia dove la percentuale arriva al 3%-12% (tranne a Bologna Murri che è pari al 16%).
“Nelle nostre pizzerie c’è ogni genere di persona. Sicuramente a pranzo troviamo spesso la giovane imprenditoria, startupper, persone che lavorano nel mondo della cultura, della musica o della creatività in generale. Ci fa piacere che tutte queste persone scelgano Berberè per i loro appuntamenti di lavoro. E non dimentichiamo il mondo della ristorazione, che spesso si ritrova con vari stakeholder, davanti alle nostre pizze. In ogni caso davanti a una pizza ci sono buone probabilità di mettersi d’accordo”, commenta Matteo Aloe.
Cosa succede nelle altre città?
In generale, le altre città raccontano una storia diversa: i professionisti che scelgono la pizza vanno dal 3% al 14%, tranne Roma dove arriva al 24%. Nei capoluoghi di provincia, si sceglie la pizzeria per lo più per il tempo libero, in compagnia di famiglia, partner e amici. In città ad alta densità studentesca come Bologna e Firenze, invece, la pizza è preferita dalla fascia di età più giovane. In fondo, come ricorda Matteo Aloe: “Quanto è soddisfacente festeggiare con una pizza a pranzo dopo avere superato un esame?".
Berberè: un posto indie. La collaborazione con Fulminacci
La musica è una grande passione per Matteo e Salvatore Aloe, founder di Berberè, che dal 2010 ad oggi alla musica hanno dedicato tanti progetti: a proseguire questo sodalizio, arriva in menù la pizza "Fulminacci - mare e monti", nata da una collaborazione tra gli chef di Berberè e il cantautore indie italiano, disponibile dal 24 settembre fino a fine novembre in tutte le pizzerie Berberè di Italia. Anche Fulminacci associa Berberè a un ricordo legato al suo lavoro: è andato lì a pranzo il giorno in cui ha registrato la sua prima canzone.
La sua pizza è una "mare e monti", un revival in chiave contemporanea che ci riporta al passato, agli antipasti sui menù Anni Ottanta di alcuni ristoranti di provincia e alle pizze guarnite combinando frutti di mare e prodotti di montagna. È una pizza vegetariana, che mette al centro il tema della sostenibilità tanto caro a Berberè: ha una base cacio e pepe, con funghi misti e alghe nori (per la prima volta presenti sulla pizza di Berberè), ingrediente che costituisce una bomba nutrizionale per gli esseri umani e un'opportunità per il futuro del pianeta.